martedì 16 agosto 2011

Adotta un alveare - Bollettini di Agosto


2 agosto 2011.

Buongiorno.
Finalmente ci siamo conosciuti di persona!
La merenda sinoira di sabato mi ha permesso di dare un volto a persone con cui da mesi ci si scambiava messaggi, e mi spiace di non aver conosciuto tutti: sarà per la prossima…
Dama Gianfranca ha potuto esaudire il desiderio di ficcare il naso in un alveare e, nonostante la giornata ventosa e sfavorevole, una regina si è mostrata a lei e a Betta; le due fanciulle hanno anche potuto constatare la differenza di carattere fra bionde e brune, e parliamo di api.
I bimbi han dato da mangiare ai cavalli e si son divertiti su Bucefalo (il cavallo di legno) e sui giochi.
Infine la quantità di leccornie, dolci e salate –e la qualità!- era davvero sorprendente, e non sto ad elencare per chi non c’era, per non girare il dito nella piaga.
Grazie a tutti per la bella giornata e grazie anche ai musici, che con chitarre ed organetto, e voci, han movimentato l’audio.

Per quanto riguarda il miele i giochi sono dunque fatti: tutto è stato ritirato e, a oggi, tutto è stato anche smelato: i maturatori stanno schiumando e fra una decina di giorni anche il millefiori sarà pronto per essere spillato.
Ier sera ho portato i melari vuoti dalle api per farli asciugare, fra due giorni li ritirerò e inizierò le cure estive alle famiglie, con qualche giorno di ritardo, è vero, ma sulla tabella che mi ero prefisso io, e quindi va bene.
Facendo i conti (un po’ a spanne ma con l’approssimazione di cinque-dieci chili) nei maturatori dovrebbero esserci circa centotrenta chili di miele, fra acacia e millefiori.
Questo significa che chi ha messo i soldini avrà il suo miele secondo i patti.
Avevate adottato dieci famiglie, verranno restituiti centoventi chili di miele.

Per quanto riguarda il tipo di miele: dalle brune sicule abbiamo un centinaio di chili di millefiori e una trentina di acacia.
Come sapete ho messo insieme tutto il raccolto, ricavando un millefiori in cui c’è tutto ciò che non è acacia: tiglio, castagno, lavanda, timo, medica, rovo e quant’altro le nostre possono aver racimolato in giro.
Ad esempio, con le bionde, invece, ho fatto diversamente: siccome il bottino è stato più abbondante, oltre all’acacia, ho separato la prima dalla seconda raccolta, con il risultato di avere due tipi di millefiori, uno più chiaro, con acacia, tiglio, lavanda e timo, ed un secondo, decisamente più scuro, con castagno e rovo. E sicuramente qualcosa d’altro.
Questa seconda raccolta è, per la alta presenza del castagno, decisamente più aromatica.
Ci sono stati anni in cui abbiamo fatto tre tipi di millefiori, anni in cui ne abbiamo fatto uno solo, anni in cui s’è riuscito a fare ciliegio, acacia, tiglio, e una volta anche castagno, quasi puro, e una volta, ve l’ho già detto, anche il frassino. 
Ora, se qualcuno di voi, al tempo della distribuzione, desiderasse avere qualche chilo di miele scuro non ci sono problemi: mi tengo il miele delle brune e vi do quello delle bionde…
Parimenti, al di là del nostro accordo, se qualcuno volesse più miele o se conoscesse qualcuno che ne desidera me lo dica in tempo e lo terrò da parte: di solito a novembre o dicembre il miele è bello che finito, dato che non se ne fanno grandi quantità.

Ora vi saluto, vado a finire di pulire il laboratorio: dopo una smelatura è sempre poco presentabile…
Adriano.




Mezzo limone tagliato a fettine sottili, 5 chiodi di garofano, quattro foglie di alloro, una presa di sale alle erbe. Far sobbollire il tutto per almeno venti minuti. Aggiungere, a fuoco spento, una presa di fiori di camomilla e una sommità di fiori di achillea. Lasciar riposare per altri venti minuti.
Filtrare.
Questa è la tisana che sto preparando per le api, da aggiungere al nutrimento, assieme agli oli essenziali di lavanda, timo, santolina, alloro, rosmarino e salvia.
Da somministrare a giorni alterni, a piccole quantità, tipo un paio di bicchieri ad alveare, fino alla visita di controllo, per ripagarle della sottrazione dei melari.
Poi si vedrà.
Qualcuno vuole assaggiare?
Adriano.