mercoledì 19 ottobre 2011

L'INCONTRO E IL CONTATTO - Piccolo corso per iniziare a esplorare il trattamento Shiatsu

Il GAS VALBORMIDA e il maestro di Shiatsu Adriano Parmigiani hanno organizzato un piccolo corso di introduzione allo Shiatsu, che si terrà i giorni martedì 8, 15, 22 e 29 novembre presso il centro Artworking di Carcare, in via Roma 46, dalle 19.30 alle 22.00 circa.
Il corso è articolato in quattro incontri:

Prima serata: IL RESPIRO
Seconda serata: L'ESPANSIONE
Terza serata: IL RITIRARSI
Quarta serata: IL SILENZIO




E' possibile iscriversi entro il 31 ottobre.
Per maggiori informazioni:
Elisabetta 339 3921321
Gianfranca 349 8171340

Adotta un Alveare: Bollettino del 19 ottobre 2011

Buongiorno.
Pare che, alfine, l’autunno si sia deciso a recitare la parte che gli spetta; anzi, come a recuperare terreno, sembra che, nei prossimi giorni, abbia intenzione di esagerare all’opposto.
Staremo a vedere.
Ho finalmente aperto le casette, anche se, devo dire, non ho ficcanasato accuratamente fra tutti i telaini di tutti gli alveari: ho fatto un po’ ispezioni qui e là, dove mi sembrava il caso.
Bisogna dire che, apparentemente, tutto sta procedendo bene: tutte le famiglie sono ben popolate, la casetta più scarsa ha api che coprono cinque-sei telaini, monitorati di mattino prima che le nostre approfittassero del tepore del sole per uscire, e sono solo un paio, in queste condizioni, e più precisamente sono fra quei nuclei di bionde che ho preparato a luglio e che ad un certo punto, evidentemente, non sono riuscite ad ingrossarsi più di tanto.
Le restanti famiglie sono più forti: mediamente coprono sette o otto telaini ed alcune tutti e nove; hanno tutti scorte sufficienti e non ci sono segni o odori di malattie, patologie virali o storie del genere, anzi, sono belle profumate e pulite.   Le api malate cambiano odore, lo sapevate?
Insomma, sembra che, per il momento, meglio non potrebbe andare.
Il punto è, allora, la cosiddetta rimonta: le api, lo sapete già, vivono circa quaranta giorni; questo sta a significare che, se non c’è covata a sufficienza, man mano che le presenti muoiono di morte naturale, devono essere rimpiazzate dalle cosiddette invernali, quelle cioè che, nascendo in questa stagione, vivono più del periodo a loro assegnato proprio perché devono passare l’inverno e, del resto, anche per il fatto che, non lavorando, si “consumano” meno.
Tuttavia –c’è sempre un tuttavia, con le api- ormai esiste, nemico endemico con cui tocca misurarsi, la varroa, che, essendo la covata in questo periodo ridotta per cause naturali, infierisce più del solito sulle api adulte, indebolendole e riducendone la vitalità.
Ne consegue che, malattie a parte, che le nostre sembrano non presentare, il pericolo sta nella riduzione di volume, cioè di numero, della famiglia: sotto un certo volume la famiglia collassa, cioè non è più in grado di assicurare un corretto movimento interno-esterno del glomere, cosa che permette il nutrimento a tutte le api e la necessaria temperatura minima per regina e covata.
Ma forse non vi ho detto cosa è un glomere, e che danza fanno per tutto l’inverno. Non mi ricordo, quindi dico.
All’arrivo del freddo (le api quando fuori ci sono meno di otto gradi non escono, neanche per fare la cacca) la famiglia si dispone in glomere, cioè si posiziona, di solito al centro dell’alveare, in una massa di forma ovoidale su di un numero di telaini proporzionato al numero delle api presenti.
Insomma, fanno una specie di palla da rugby composta da loro stesse e, anche se le temperature vanno sotto zero, anche di parecchio, non importa: la “buccia” della palla, cioè le api esterne andranno all’interno a scaldarsi e verranno sostituite da altre in un incessante e lento movimento interno-esterno che dura per tutto il tempo del freddo.   Nei momenti meno freddi il glomere si allenta e alcune api andranno a prelevare il miele messo nelle scorte dei telaini attorno, lo porteranno all’interno della palla e se lo passeranno da brave amiche nutrendosene un poco ciascuna e producendo così il calore sufficiente alla sopravvivenza.
Pensate che, qualunque sia la temperatura esterna, al centro del glomere la temperatura non scende mai sotto i ventotto-trenta gradi.
Tornando alla nostra situazione, quindi, il punto sta, come dicevo, sulla quantità di varroa presente nelle singole famiglie: dato per scontato che la varroa c’è, il punto sta nella quantità.
Cosa abbiamo fatto per scongiurare questo flagello?   Lo sapete: in primavera abbiamo usato i telaini-trappola (andate, se interessa, a rivedervi i bollettini di allora), poi abbiamo dato una somministrazione di oli essenziali prima di mettere i melari, una di acido ossalico in agosto, un’altra di oli essenziali a fine agosto e finalmente, adesso in novembre, in una giornata calda e soleggiata, daremo un’ultima dose di ossalico.
Se le regine si dimostreranno sufficientemente produttive e ‘regali’, dovremmo, dato come stiamo partendo, uscire dall’inverno con onore.
Ma, ormai lo sapete, non si può davvero mai dire.
A dicembre, sempre in una giornata calda e soleggiata, faremo un’ultima visita per controllare il volume delle famiglie e poi, fino a febbraio o anche marzo, quel che ci sarà da fare sarà di portare un poco di nutrimento ogni tanto, e di sperare.   Poi si ricomincia.
Magari parleremo dell’inverno una delle prossime volte.
Per ora vi saluto: si voleva organizzare, qui da noi, un pomeriggio di fine novembre a fare candele ad immersione, con la cera delle api, naturalmente, e di favole con i bimbi: vi farò sapere a giorni data e modalità.   Avete mai fatto le candele? Tutti insieme? E’ una bella storia.
Adriano. 

domenica 9 ottobre 2011

Adotta un alveare: Bollettino del 9 ottobre


Diceva Ovodio:

E qui de l’api l’ingegnoso istinto
Dirò, che in premio ottennero da Giove
Fin da quel tempo, che a i sonori bronzi
De’ Coribanti accorsero, e ne l’antro
Dittéo nutrir bambino il Re del cielo.
Sole però fra gli animali tutti
Hanno il tetto comun, comune i figli,
E patria riconoscono, e penati
Stabili, e fisse ed ordinate leggi:
E de l’inverno memori al travaglio
Attendono l’estate, e tutti poi
Pongono in serbo ed in comun gli acquisti.
Altre al vitto provvedono, e pe i campi
Vanno predando i fiori, altre nel chiuso
Seno de gli alvëar con le stillanti
Lagrime de i narcisi, e con la gomma
De le cortecce resinose a i favi
Pongono i primi fondamenti, e a i muri
Stendono sopra le tenaci cere.
Educan altre i pargoletti figli
Speme del popol lor, purgano alcune
E condensano il miele, e tutte poi
Del nettare söave empion le celle.
Molte ancora ve n’ha, cui tocca in sorte
Di custodir la soglia, e stan le nubi
Queste a vicenda speculando, e i venti,
O il peso alleggeriscono di quelle
Che arrivano da i campi, o fatta schiera
Scacciano i fuchi, neghittoso gregge,
Lungi da gli alvëar: l’opera ferve,
E olezza il mele d’odoroso timo.

[Georgiche - Libro Quarto]

   Allora non c’era varroa, né nosema o peste americana: le Alpi ed il mare attorno proteggevano da importazioni pericolose. Certo il rapporto con gli animali era ben diverso, a prescindere dalle api…
   Confesso: ancora non sono andato a ficcare il naso, e a mia giustificazione debbo dire che attendevo i venti- ventidue giorni canonici dall’ultima visita per verificare la situazione delle nostre, visto che in questa stagione non è salutare aprirle troppo ed in tre settimane, se c’è stato aumento di covata, si vede.
   Attendevo anche che l’anomalo caldo scemasse, ed ora lo ha fatto e non ho più scuse: da domani si lavora.  Aggiornerò, prometto, in tempi brevi.
   Adriano.

venerdì 7 ottobre 2011

APPUNTAMENTO PER SABATO 15 OTTOBRE A CARCARE...

L'INCONTRO E IL CONTATTO


Lo spazio fra il prendersi cura ed il percepire.
Conferenza teorico-pratica.
Un incontro con Adriano Parmigiani.
Durante la serata si parlera’ del contatto nelle pratiche e discipline orientate a prendersi cura ed al benessere, quali ad esempio lo Shiatsu, e si sperimenteranno alcuni semplici momenti di pratica di lavoro a due e di gruppo.
La serata, gratuita ed aperta a tutti, sara’ la presentazione della proposta di un breve corso serale, quattro incontri rivolti a tutti, sia per coloro che già praticano Shiatsu, terapie naturali e massaggi, sia per chi desidera avvicinarsi all’argomento.
Chi desidera partecipare alla conferenza è pregato, per informazioni o conferme di contattare Elisabetta al numero 338 3921321 o Gianfranca al numero 349 8171340.
Sono consigliati abiti comodi o tuta da ginnastica.

Adotta un Alveare - Bollettino di settembre 2011

Buongiorno.
Eccomi qui di nuovo, a ragguagliarvi sulle aponzole.
Sto visitando in questi giorni, di un settembre stravagante, tutte le casette, a ficcanasare nella privacy altrui.
Va detto da subito che tutti gli alveari sono forti e pieni di donzelle, a parte un paio di bionde, nuclei che avevo fatto a metà luglio, le cui regine evidentemente non erano particolarmente regali, e che disperderò fra gli altri alveari.
Tuttavia, tuttavia…c’è stata una forte importazione di melata, in questo ultimo mese: l’avevo prevista, o almeno sperata, ma non in questa quantità.
Avevo messo sei melari, sulle famiglie più forti, ed invece tutte quante hanno bottinato, riempiendo il nido ed impedendo così alle regine di deporre; il risultato è che molte famiglie hanno scorte per almeno due inverni ma poca covata.
Tocca correre ai ripari: levo ad ogni casetta uno o due telaini, quelli più esterni, che non hanno mai contenuto covata, li smielo e li rimetto nel nido, a fianco alla covata esistente, così la regina dovrebbe riprendere a deporre, incrementando la famiglia che ha bisogno di arrivare all’inverno forte quanto basta.    Funzionerà?
In ogni caso adesso abbiamo melata, se qualcuno ne volesse, e per la precisione abbiamo una melata purissima, tratta dai melari, nera e densa, che è quella che una volta in valle veniva definita il miele di quercia, e un millefiori molto scuro, che contiene tutti i mieli prodotti nell’anno: i telaini laterali del nido portano infatti insieme il biondo dell’acacia, il rosso del tiglio, lo scuro castagno, ed il nero della melata.
La melata, lo sapete, è fortemente mineralizzante, più del miele, ed è indicata come ricostituente nell’inverno.
Magari ne farò anche vasetti da mezzo chilo, se qualcuno volesse farsi tentare…
Inoltre ho rifatto, visto che son spariti, barattoli da mezzo chilo di miele con il favo, da masticare per i golosi e da regalare, che in giro non se ne trova.
Inoltre fra poco si prepareranno i vasetti di miele balsamico, con gli oli essenziali, in vista dell’autunno.
Altro: sistemati i nidi come descritto, farò, entro pochi giorni, una ulteriore passata con gli oli essenziali; profumerò le nostre, abbatterò un po’ di varroa, ridurrò il pericolo di virus vari e stimolerò le famiglie alla produzione di covata finale prima dell’invernamento.
Poi, a dicembre, si farà un’altra passata con l’acido ossalico.     Et voilà…
So che la merenda sinoira chez Grazianò è stata spostata al 2 ottobre: peccato, non ci saremo, causa corsi e seminari vari concomitanti, al netto, naturalmente, di cambiamenti di programma.
Sicchè, se qualcuno volesse miele, melata, oli essenziali e prodotti vari lo dica che farò arrivare il tutto a destinazione.
Per ora è tutto, Adriano.