domenica 13 novembre 2011

UNA NUOVA PROPOSTA PER L'ADOZIONE DELLE API DE "LA CASA HEYOKA"



Lodisio, 13 novembre 2011.

Buongiorno.
     La nostra azienda agricola, La Casa Heyoka, produce, dal 1998, miele, cera, propoli, oli essenziali, erbe officinali.
     Come ben sanno coloro che ci conoscono, il nostro miele è sempre stato prodotto con arnie stanziali, poste in Val Bormida, nel territorio di Piana Crixia, a 500 metri slm, in apiari disseminati nel bosco attorno all’azienda e lontani da strade di gran traffico, città, insediamenti industriali; ci siamo sempre rifiutati per principio e per salvaguardare noi stessi, dato che siamo i primi consumatori,di usare, per la cura degli alveari, alcun prodotto chimico, e neppure di sintesi, tipo timolo o eucaliptolo, limitandoci ad una buona pratica di allevamento e a somministrare alle api oli essenziali che noi stessi produciamo, oltre alla annuale doccia con acido ossalico, ammesso nelle conduzioni biologiche e biodinamiche, che per altro utilizziamo con molta circospezione: nel corso degli anni abbiamo ricevuto premi e riconoscimenti in tutti i concorsi cui abbiamo partecipato, nonché l’apprezzamento di moltissimi amici. Non abbiamo la definizione di ‘biologico’ solo per il fatto che, per scelta, non ci siamo mai iscritti a nessun organismo di controllo.
     Quando sono iniziate le morie di api che hanno colpito, e continuano a colpire gli apiari di tutta Italia, e di tutto il mondo, abbiamo giocoforza ridotto il numero di casette, conservandone per il consumo familiare e di pochi, pochissimi amici.
     Proprio questi amici, che non desideravano restare senza il nostro miele, ci hanno spronato a cercare una soluzione, o almeno una via d’uscita ad una situazione che davvero, dall’interno, appariva pesante.
     Circa un anno fa, quindi, abbiamo, insieme al Gruppo di Acquisto Val Bormida, iniziato un esperimento: scovata una tipologia di ape, la Apis Mellifera Sicula, che pareva dare garanzie di maggior resistenza, data la minor manipolazione genetica cui le regine venivano assoggettate, alle malattie classiche delle nostre api e contattato l’allevatore in quel di Palermo, insieme abbiamo lanciato l’iniziativa “Adotta un alveare”, in cui i partecipanti adottavano una famiglia, o una frazione di e tutto ssa, ricevendo, a fine stagione, l’equivalente del denaro anticipato sotto forma di miele, al cambio di dieci euro al chilo.   
     L’intera storia di questo esperimento potete trovarla, descritta passo passo, sul blog di GAS Valbormida.
     In sintesi, è andato bene: chi ha partecipato ha ricevuto il miele, oltre alla possibilità di curiosare in una pratica, per molti, un po’ misteriosa e certamente affascinante.
     Ora, in novembre, non resta che vedere come le sicule passeranno l’inverno ed avremo un paragone completo con un’altra tipologia di ape che nel frattempo abbiamo, in parallelo, allevato: una ligustica autoctona piemontese.
     Qualunque sarà, a fine inverno, la specie prescelta per ripopolare l’apiario, se la sicula o la piemontese, abbiamo comunque deciso di riproporre, ampliandolo e perfezionandolo, l’esperimento. 




CREIAMO UN APIARIO è la nostra proposta per l’anno 2012-2013.

     Un apiario è un insieme di famiglie, che vivono ciascuna nel proprio alveare.
     Al di là dei problemi indotti da inquinamento, uso dei neonicotinoidi in agricoltura e dalla sconsiderata manipolazione genetica delle regine in commercio, la salute delle api, per quanto sta all’apicoltore, riposa su dove vengono messe a vivere e su come vengono curate.
     Il primo fattore comprende il luogo fisico in cui staziona l’apiario e la qualità e la manutenzione delle casette in cui le famiglie vivono; il secondo fattore sta nelle buone pratiche apistiche e nell’uso delle sostanze atte a combattere parassiti e virus.

     Come secondo passo di questo esperimento proponiamo la costituzione di un apiario, che parte dall’acquisto ex novo delle casette, dei materiali (cera, telaini) e delle famiglie per popolarle.
     Le casette saranno acquistate grezze, e ci occuperemo di verniciarle, operazione obbligata, con vernici atossiche, all’acqua; i fogli cerei necessari verranno acquistati, come sempre, del resto, da una ditta che negli anni ha dato garanzie di uso esclusivo di cera vergine senza aggiunte di paraffina, come purtroppo spesso succede, e, nella quantità possibile, immetteremo la nostra cera nell’operazione.

     Se “Adotta un alveare” è iniziata e conclusa nell’arco di un anno, “Creiamo un apiario” ha un respiro più ampio: due anni.
    Qualche conto: ipotizzando un costo di acquisto, come per lo scorso anno, di 120 euro per famiglia, di 70 euro per un alveare, di circa 30 euro per la cera e di un dieci-venti euro ciascuno fra verniciatura, trasporto, spedizione e similia, avremo un costo totale di circa 240 euro per ogni famiglia nella sua casetta, completa di tutto.
     Considerando, come quest’anno, un cambio di dieci euro per un chilo di miele, l’adozione di un alveare abitato renderà ventiquattro chili di miele, da dividere su due anni.    Naturalmente, come per lo scorso anno, si potrà adottare un alveare o una frazione di esso.
     E naturalmente, come per lo scorso anno, varrà il discorso che, nel caso di annate particolarmente disastrose, in cui non venga raggiunta la quota miele, si garantirà, qualunque cosa succeda, almeno la metà dell’investimento fatto, cioè dodici chili di miele per casetta; tuttavia, spaziando su due annate anziché una, il rischio che ciò accada, già basso per un anno, si riduce ulteriormente.

     Ci auguriamo che questo sviluppo dell’iniziativa venga accolto, come già accaduto, con favore e spirito di collaborazione, garantendo a chi partecipa l’acquisto di un miele ottimo, raccolto in luoghi, per quanto oggi possibile incontaminati, da api curate con amore e secondo natura. 
     Sono già pronte le schede per il contratto di adozione: è comunque gradita anche una prima conferma a voce o con sms o mail, per capire, anche a grandi linee, quanti desiderino aderire, ed in che misura, se possibile entro la fine di questo mese di novembre.
     Grazie.

Per contatti: Adriano 338.8896761; e-mail: lacasaheyoka@libero.it.