domenica 11 marzo 2012

Adotta un alveare - Bollettino 10/3/2012

Buongiorno.
     Oggi pare proprio Primavera, no?   Allora: grandi pulizie!   Svuotamento completo del laboratorio, lavaggio maturatori, smielatore, smontaggio rubinetti, sostituzione delle guarnizioni, lavaggio pavimenti, piastrelle, butta via quel che non serve più, e tutto questo genere di cose…

     E le api, curiose come sempre, a ronzare attorno, attratte dall’odore del miele che, comunque, le attrezzature emanano.
     Del resto, il rosmarino è già fiorito, e anche il prugno selvatico, per non parlare del gelsomino invernale e di qualche timido tarassaco che inizia a spuntare qua e là: insomma, qualcosina da piluccare in giro si trova.
     Certamente covata c’è già, e un po’ di polline in giro si rimedia, da mischiare con il primo nettare e con le scorte, a nutrire le larve.

     Ma le ore di caldo, invero, non sono molte: dalle dieci alle tre, oggi, e tira un’arietta che punge, sicchè, più che altro, son voli di ricognizione, di purificazione; con la casa sotto gli alveari, in questa stagione a stendere lenzuola bianche si ritirerebbero a pois gialli…
     E’ ora di aprirle, però, e lo farò domattina, se, come stamani, verso le dieci ci fosse un tepore senza vento: non bisogna rischiare che prendano freddo, perché in questa stagione le api nuove non sono ancora nate in quantità, e le vecchie sono davvero vecchie, e non molte, così mettono tutta l’energia rimasta per scaldare la covata e nutrire le larve, e un colpo di freddo può essere fatale.
     Tuttavia mangiano: il candito che tocca dare a sostentamento viene spazzolato in poco tempo, e un paio di  famiglie, ho visto ieri, stanno costruendo addirittura fuori dal buco del nutritore, a significare che son ben forti.    Insomma, si cominciano le danze del nuovo anno.





     Ora sarà un continuo pareggiare, sistemare, rinforzare, indebolire, prendersi cura della varroa, cambiare i vecchi telaini, mettere nuova cera, e così via.

     Intanto oggi il sole era talmente invitante che tutti ne approfittavano:


Ma pensate, però, che fino a un paio di settimane fa i cavalli se la divertivano nella neve, a sgroppare e a rincorrersi.

     Del resto il gelo ci ha lasciato anche un orso bianco:




…e abbiamo deciso, naturalmente, di adottarlo, e siccome è femmina, si chiamerà Pallina.

     Torniamo alle api: domenica preparazione casette nuove, non ve lo scordate: ci si vede a metà mattina, si lavora un paio di ore, si mangia quel che ci sarà (quindi vi si aspetta forniti…), si riprende nel pomeriggio, a finire.   Ma non sarà un lavoro lungo.

     Le famiglie nuove arriveranno verso la metà di aprile, ci è stato detto, e noi ci fidiamo: c’è tutto il tempo perché l’odoraccio di vernice, pur all’acqua ed ecologica, passi del tutto.   Dovesse piovere, si rimanderà, naturalmente.


     Siccome ho ricevuto più proteste che complimenti per aver smesso di condividere ricette, eccovi la                                   
                                                         Zucca al miele cotta al forno.

     Ingredienti per 4 persone: 
½ kg di zucca, un paio di cucchiai di burro salato, un paio di cucchiai di miele cremoso, cioè a dire cristallizzato, un cucchiaino di rosmarino fresco ben spezzettato.

     Portate il forno a 180-200 gradi.
     Tagliate la zucca a fette, se possibile semicircolari dello spessore di mezzo centimetro, circa; adagiatele in una terrina e cospargetele in modo uniforme con il miele intiepidito.   Lasciate riposare una mezz’oretta, poi disponete la zucca a fette leggermente sovrapposte in una pirofila poco profonda; versatevi sopra il miele rimasto nella terrina, spolverate di sale e mettete il burro in fiocchetti; infine spolverate sopra il rosmarino.
     Passate in forno ben caldo per una mezz’ora, fino a che la zucca prenda un bel colore caramellato.   E’ un ottimo contorno anche per le carni, per chi non fosse ancora vegetariano, ma è certamente un ottimo accompagnamento per piatti di riso, o cous cous, variamente elaborati con verdure.   Facile facile e gustosa.

Buon appetito e ci sentiamo dopo le visite di questa settimana, così vi aggiorno.
Adriano.



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